Google+ tecnoumanesimo: La Tecnologia in 8 domande

mercoledì 29 agosto 2012

La Tecnologia in 8 domande


L’insegnamento della Tecnologia vive in questi anni un salto generazionale dovuto all’uscita di numerosi docenti ex legge 463 ed ex concorso 1973/79. Ne deriva che tutta la riflessione sulla disciplina e sul suo curricolo, sviluppata in questi anni nelle associazioni professionali e nelle istituzioni, se non viene rivitalizzata con il contributo di chi insegna oggi e vive i problemi della scuola, rischia di cristallizzarsi con grave danno per una materia scolastica in continuo aggiornamento/espansione.
A questo scopo abbiamo ritenuto di seguire il filo rosso ideato negli Istituti Regionali di Ricerca (IRRSAE/IRRE) cercando di coordinare e rendere produttivo il lavoro collettivo di tanti docenti che vogliono partecipare al confronto che qui proponiamo e promuoviamo, sapendo che agiscono in contesti territoriali e ambientali molto diversi; abbiamo pertanto scelto di sostenere lo sviluppo progressivo del confronto con strutture organizzative di tipo logistico e logico.
Per quest’ultima, nelle fasi preparatorie di queste settimane, si è convenuto di rifarsi al noto modello di struttura del curricolo, ampiamente diffusa nella letteratura pedagogico-didattica e su questa tessere una prima rete di questioni che determinano delle “maglie” da infittire e arricchire con il confronto tra tutti noi. Inutile dire che ogni piccola riflessione aiuta alla crescita collettiva e che nessuna domanda è troppo semplice o troppo banale, quindi vincete la riservatezza perché siete tutti invitati a partecipare.
Ogni maglia è organizzata con una sintetica introduzione contestualizzante e con la domanda che apre la discussione. Ovviamente ogni intervento può centrarsi sia sulla premessa sia sulla domanda, facendo in modo però che vi sia una affermazione, una argomentazione che ne sostenga il punto di vista e una domanda che stimoli altri interventi. Ma potrebbe anche essere solo una domanda, un dubbio, una citazione, ecc.

Una precisazione doverosa serve a sottolineare il valore strettamente disciplinare di questa occasione di confronto, pertanto occorre evitare giaculatorie e lamentazioni varie, soprattutto relative a conflitti di vario genere o a problemi sindacali e contenere all’essenziale il riferimento ad esperienze personali. Infatti, come sapete, i post molto lunghi non li legge nessuno.

F. Riotta

1 commento :

  1. Alessandro Antonietti, La creatività s'impara, Firenze, Giunti, 2011:
    "Dunque, affinché si parli di creatività vi deve essere la produzione di qualcosa (un artefatto o un'idea) che prima non esisteva, a cui altre persone attribuiscano un senso e si riveli una certa utilità o rivestire una certa importanza - Mark, A. Runco, Creativity: Theories and Themes : Research, Development, and Practice, Amsterdam ; Boston, Elsevier Academic Press, 2007-."

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