La storia della Tecnologia, delle invenzioni, del cambiamento della qualità della vita delle donne, dei malati, dell’igiene quotidiana, che peso hanno nella formazione dell’adulto/lavoratore consapevole? E come insegnarla senza scadere nella pedanteria e nella noia?
con questo interrogativo si concludeva la domanda focale 4 di Ferdinando Riotta sul ruolo e sul peso della storia della tecnologia nell'insegnamento della tecnologia.
Sono convinto che:
a) occuparsi di tecnologia, come occuparsi di scienza, voglia dire anche conoscere e interessarsi della dimensione storica di questo sapere. Sia perchè il lavoro dello scienziato o del tecnologo vengono arricchiti in modo fondamentale da uno sguardo che abbraccia oltre al presente anche il passato, sia perchè la ricerca di nuove verità scientifiche o di efficaci soluzioni tecnologiche sarà più facile se esse si potranno confrontare (e competere) non solamente con la "popolazione" attuale ma anche con quella del passato.
b) la storia della tecnologia utile, anzi indispensabile allo studio della tecnologia è fortemente impregnata di conoscenze tecnologiche; è una storia capace di coniugare e di equilibrare la spinta (centrifuga) alla contestualizzazione sociale e la spinta opposta (centripeta) alla focalizzazione tecnica o tecnicistica.
Rimane invece aperta l'ultima parte della domanda di Riotta su come si debba insegnare una tecnologia composta, e quasi 'impastata', della propria storia.
Torneremo quindi su questo punto in un prossimo post.
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